domenica 4 luglio 2021

Ipcc 2022

 


La situazione è gravissima, come scritto nell’ultima relazione dell’ Ipcc il gruppo intergovernativo di esperti ( se fossero virologi li chiamerebbero scienziati, ma questi lo sono veramente) sui cambiamenti climatici. Un comitato scientifico di alto livello convocato dal 1988 per studiare le cause, gli impatti dei cambiamenti climatici e le possibili soluzioni al problema.
Secondo il documento, anche se il ritmo di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra dovesse essere sostenuto, gli impatti su animali, flora e esseri umani saranno comunque devastanti. “La vita sulla Terra può ristabilirsi in caso di cambiamenti climatici massicci, evolvendo verso nuove specie e creando nuovi ecosistemi. Ma per l’umanità questo non è possibile”, spiega il rapporto tecnico a pagina 137.

“Il peggio è di fronte a noi – ha aggiunto l’Ipcc – e a pagarne le conseguenze, molto più di noi, saranno i nostri figli e i nostri nipoti”.
Il nuovo rapporto dell’Ipcc indica che il Pianeta è ad un bivio: o decidiamo di governare una rivoluzione o assisteremo ad una catastrofe.

Secondo una bozza di rapporto del Ipcc (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico)  ottenuto dalla agenzia di stampa francese Afp, la crisi climatica in corso avrà un impatto devastante sulla vita sulla terra già fra trenta’anni, anche nello scenario migliore
di riduzione delle emissioni di gas serra “ il peggio deve ancora venire, si legge nel rapporto, che sarà pubblicato nel febbraio 2022. “la crisi avrà conseguente molto maggiori sulle vite dei nostri figli che sulle nostre”. I punti principali del rapporto sono 4.

PRIMO, il riscaldamento del pianeta è già in atto. La temperatura media di 1,1 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Si va verso un aumento di 3 gradi entro la fine del secolo, non di 1,50 o due, che era l’obiettivo dell’accordo di Parigi.

SECONDO entro il 2050 decine di milioni di persone in più soffriranno la fame, 130 milioni in più saranno in povertà estrema, centinaia di milioni vivranno in zone a rischio d’inondazione, 350 milioni in più avranno problemi di siccità e ancora di più subiranno ondate di calore.

TERZO ci potrebbero essere conseguenze irreversibili, tra cui lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e Antartide occidentale e la trasformazione di parte della foresta amazzonica in savana.

Il quarto punto è dedicato alle azioni da intraprendere per prepararsi alla crisi, significativo il verbo usato PREPARARSI ALLA CRISI.




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