Sono
stati firmati altri trattati tra i 190 paesi rappresentati, saranno posti altri
obiettivi, traguardi , protocolli internazionali per impegnarsi in progetti di
sviluppo sostenibile nella tutela del pianeta e un uso più saggio delle
risorse, ma tutte queste promesse serviranno ?
Un
nuovo programma delle NAZIONI UNITE PER L’AMBIENTE (Unep) sostiene che non
abbiamo mai avuto così tanti obiettivi e trattati ambientali. Negli ultimi 50
anni i leader mondiali hanno sottoscritto 500 accordi riconosciuti a livello
internazionale, tra cui :
61
sull’atmosfera
155
sulle biodiversità
179
su sostanze chimiche, pericolose e rifiuti
46
convenzioni sulla Terra
196
connesse a questioni relative all’acqua
Dopo
il commercio, l’ambiente è diventato il settore più regolamentato al mondo.
Gli
accordi vanno dalla protezione dello strato di ozono alla rimozione del piombo
nella benzina, alla riduzione della pesca .
UNEP
ha esaminato 90 tra i trattati più importanti arrivando a conclusioni allarmanti:
-
ALCUNI PROGRESSI sono stati ottenuti in
appena 40 obiettivi, tra cui l’ampliamento delle aree protette come parchi
nazionali e i tentativi di contenere la deforestazione.
-
POCHI O ZERO progressi sono stati
individuati in 24 obiettivi, tra cui il cambiamento climatico, le riserve
ittiche, la desertificazione, la siccità.
-
UN ULTERIORE AGGRAVAMENTO è stato
registrato in 8 obiettivi , tra cui lo stato delle barriere coralline.
-
PER ALTRI 14 NON SONO DISPONIBILI DATI
In
ultima analisi i governi passano anni a negoziare accordi sull’ambiente, ma poi , sistematicamente gli ignorano
consapevolmente. Che senso hanno tutti questi accordi se sono solo promesse vane fatte da governi
cinici che vogliono solo sbandierare un pezzo di carta sotto al naso degli
elettori ingenui o c’è dell’altro che va storto nel sistema della governante
ambientale ?
Ci
sono diverse risposte.
1
- Molti accordi ambientali non
funzionano perché i governi ne firmano altri sul commercio o sulla economia che
battono quasi sempre quelli sull’ambiente.
2
- I paesi ricchi hanno regolarmente
promosso una agenda economica globale che ha consentito l’accesso nei paesi
poveri a multinazionali capaci di influenzare, intimidire, convincere o
semplicemente ignorare le leggi e gli accordi ambientali, come ad esempio le
aziende petrolifere in Nigeria o i produttori di Biocarburanti.
3
- molti paesi firmano accordi con grande
clamore ma poi non li ratificano o non li trasformano in leggi . In un recente
articolo il giurista JOHN KNOX della WAKE FOREST UNIVERSITY evidenzia come gli
Stati Uniti non abbiano ratificato almeno 10
importanti accordi sull’ambiente, tra cui la convenzione di BASILEA SUI
RIFIUTI, il trattato sulle RISORSE GENETICHE, L’ANTARCTIC LIABILITY ANNEX e la
convenzione sulla BIODIVERSITÀ.
4
– Alcuni paesi agiscono impunemente, nel caso del cambiamento climatico il
Canada ha ratificato il PROTOCOLLO DI KYOTO, ma poi, nell’interesse nazionale,
ha ignorato le promesse di riduzione delle emissioni.
5
– Secondo alcuni analisti, ci sono troppi organismi cha fanno troppi accordi e
serve una riforma delle NAZIONI UNITE. Secondo L’ISTITUTO INTERNAZIONALE PER LO
SVILUPPO SOSTENIBILE, ci sono almeno 35 organismi dell’ONU ch influenzano la
governante ambientale globale.
Si
trovano in luoghi diversi, spesso con mandati doppi o che si sovrappongono,
hanno vari livelli di autonomia e tutti si concentrano su problemi ambientali
distinti ma collegati tra loro.
Come
fa notare l’ISTITUTO, il SEGRETARIATO DEL CLIMA è amministrato dal segretario
dell’ONU, mentre i SEGRETARIATI SULL’OZONO e la BIODIVERSITÀ fanno capo all’UNEP.
La
convenzione sulla BIODOVERSITÀ ha sede a Montreal, quella sulla DESERTIFICAZIONE
e la convenzione quadro sui CAMBIAMENTI CLIMATICI a Bonn, la convenzione sul COMMERCIO
INTERNAZIONALE DELLE SPECIE MINACCIATE e
la CONVENZIONE DI BASILEA a Ginevra.
La
frammentazione può produrre programmi conflittuali, dispersione geografica e
incompatibilità di regole e norma.
Abbiamo
quindi bisogno d più o meno regole per costringere i paesi a rispettarle ?
No
il sistema è già abbastanza caotico.
Ed
è caotica anche l’industria della negoziazione di nuovi accordi.
Il
guaio è che, ovviamente , la maggior parte dei governi preferisce mantenere le
cose così come stanno.
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